Storie Italiane



È Stato la Mafia è il titolo del libro che Marco Travaglio ha pubblicato per Chiarelettere, nel mese di Maggio del 2014, già alla sua terza ristampa. Il lavoro fa eco all’omonimo recital che il giornalista torinese presenta nelle sale dei teatri di tutta Italia dallo scorso anno. Travaglio sostiene che esiste un tacito accordo tra i vertici istituzionali italiani e la mafia, sin dal 1992, con lo scopo di fermare la stagione stragista, iniziata con le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, e culminata nelle morti di Falcone e di Borsellino, e degli uomini delle loro rispettive scorte, dopo il maxiprocesso.



La trattativa, definita presunta, cosiddetta, supposta e pretesa, è una negoziazione tra funzionari statali e cosa nostra, rivolta ad attenuare le misure detentive del carcere duro, previste dall’articolo 41 bis. L’ipotesi, oggetto di indagini giudiziarie e giornalistiche, si riferisce, in realtà, a fatti già acclarati, essendo la trattativa stato-mafia già provata dalle indagini della magistratura, e sarebbe piuttosto utile a dimostrare ulteriori responsabilità, a carico di politici, magistrati collusi, e forze dell’ordine.



La nascita di un partito politico come Forza Italia, di Berlusconi e Dell’Utri, sarebbe da porre in connessione con questi fatti, che spiegherebbero anche il ventennio berlusconiano italiano come il periodo in cui, apparentemente silenziosa, la mafia avrebbe costruito una rete di contatti di livello istituzionale, delegittimando l’utilità delle stragi, tatticamente sconvenienti, potendo ormai interagire direttamente con i vertici dello stato.



Su questi fatti è stato recentemente chiamato a deporre anche il capo dello stato Napolitano.



Mentre Berlusconi è stato, nel frattempo, condannato per frode fiscale.



Probabilmente, Roberto Saviano aveva tutte le ragioni ad affermare, nel suo libro Gomorra, che la mafia italiana si è ormai inserita nei posti di potere, e governa il Paese, da Nord a Sud.




Saviano vive oggi sotto scorta, ed è stato costretto ad emigrare in America, dopo l’assoluzione di Bidognetti e Iovine, che lo hanno minacciato di morte.




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