La cucina alla corte foggiana di Federico II
banchetto medioevale
Federico II amava intrattenersi con la sua corte consumando lauti banchetti, allietati da musici. Sulla sua tavola offriva la selvaggina che si procacciava da sé, praticando il suo sport preferito, la caccia con il falcone. Amava la zona di Foggia e il suo circondario proprio perché gli consentivano di approvvigionarsi di un ricco bottino. Le tecniche della caccia al falcone sono poi descritte dall’Imperatore in un suo trattatello molto rinomato.
A corte non mancava il pesce, che Federico II riteneva un
piatto prelibato, riservandolo per le grandi occasioni. Il Puer Apuliae
allevava cefali, che alimentavano le sue pescherie, utilizzando l'acqua proveniente dall'antico pozzo, oggi Pozzo Rotondo, situato a Foggia, in Piazza Federico II. Ma amava molto anche anguille e
capitoni, che faceva pescare nella Laguna di Lesina. Questo piatto è ancora tipico della tavola foggiana, e viene consumato soprattutto in occasione del cenone natalizio.
Federico II non mangiava pane, perché questa pietanza
era ritenuta un cibo povero, ed era presente sulle tavole dei popolani.
Piuttosto utilizzava formelle biscottate e pizze rustiche.
Una salsina tipica della città di Lucera, che
accompagnava la carne, era invece preparata con l’uvetta.
L'imperatore consumava anche molta verdura cotta. A lui
si deve il piatto foggiano delle fogliammischiate, oggi costituito da verdure
selvatiche miste, che era preparato con involtini di verza ripieni di cotenna.
Il vino che si beveva alla sua corte era il nero di Troia.
Spesso veniva usato anche per innaffiare la cacciagione, rendendola più gustosa
al palato dei convitati.
I banchetti erano allietati da armonie tipicamente medioevali. Uno studio particolare in merito è stato condotto dal compositore siciliano Sebastiano Occhino, noto per aver suonato la musica medioevale alla corte federiciana.
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