Foggia-Auschwitz il volo della morte non decolla
In un articolo del 26 gennaio 2015, postato sul blog Lettere Meridiane dal giornalista foggiano Geppe Inserra, leggo che la cattura di Foggia, nel 1943, apriva nuovi scenari agli americani di Roosevelt. Gli alleati, difatti, erano, dal nostro aeroporto (in foto un'immagine dei bombardamenti del Gino Lisa), molto più vicini alla Germania, che ritenevano così di poter bombardare facilmente, minacciando la tenuta del Nazismo e il potere dello stesso Hitler.
La domanda che si pone Inserra, unitamente a quella di alcuni storici, che hanno poi ricostruito le vicende di quel periodo della Seconda Guerra Mondiale, è come mai gli Americani non avessero pensato di distruggere anche i Campi di Sterminio, bombardandoli.
Il triangolo della morte, costituito dai lager di Auschwitz, Birkenau e Monowitz, avrebbe così smesso di esistere, insieme ai suoi criminali di guerra.
Probabilmente, pur potendolo fare agevolmente, dalla base aeroportuale di Foggia, gli Americani scelsero di non intervenire dall'alto, bombardando i campi di concentramento, perché avrebbero comunque ucciso anche tutti gli ebrei lì confinati, portando a compimento, per conto dei tedeschi, quell'opera di epurazione delle razze da loro iniziata con l'Olocausto.
Bisogna, inoltre, aggiungere che la soluzione finale immaginata da Hitler era ancora molto recente, rispetto all'epoca dei bombardamenri foggiani del 1943, e risaliva solo all'anno 1942. Mentre l'orrore dei lager nazisti non fu reso noto prima del 1944. Furono, infatti, alcune testimonianze di sopravvissuti che, cominciando a circolare dopo quella data, fecero luce su quanto accadeva lì dentro.
Inizialmente si pensava fossero solo dei luoghi di prigionia e di lavoro forzato per Ebrei. Troppo tardi si capì realmente cosa avveniva davvero.
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