La città sotterranea




La novità recente sul passato storico di Foggia riguarda proprio la cosiddetta città sotterranea. Difatti, fino a qualche tempo fa si riteneva che la zona degli ipogei fosse limitata al centro storico di Via Arpi, con gli ipogei di Via San Domenico. Il sottosuolo foggiano avrebbe insomma raccontato qualcosa circa la storia medioevale e l'epoca federiciana. A tal proposito si narra anche che, sempre nella zona  di Via Arpi, dove avrebbe dovuto essere la residenza dell'imperatore svevo,  sotto il Palatium, sarebbe stato scavato un cunicolo sotterraneo che avrebbe unito Foggia a Lucera,  per consentire a Federico II di passare, senza essere visto, da un castello all'altro.

Le ricerche condotte da Giuliano Volpe, noto archeologo locale e già rettore dell'università degli studi di Foggia, hanno poi portato alla luce ben quarantaquattro ipogei nel sottosuolo foggiano del centro storico, come ci racconta Geppe Inserra sul suo blog Lettere Meridiane.

Numero che, successivamente, grazie ad una nuova mappatura, è stato elevato a 643 ipogei urbani censiti.

La scoperta di qualche giorno fa, che ha riportato alla luce un presunto ipogeo in Via Cimaglia, fa poi ritenere che il sotttosuolo foggiano abbia ancora molto da dire.

Tommaso Palermo, studioso e storico, definisce Foggia una città di grotte, per la presenza numerosa, soprattutto nella zona del centro storico e dei quartieri Settecenteschi, di luoghi sotterranei, veri e propri ipogei o anche cantine, molte delle quali ancora oggi adibite a luoghi di abitazione, che farebbero pensare ad una città che ha molto da raccontare sul suo passato. 

Una Foggia, insomma, tutta da scoprire. La cui storia passata può essere ricostruita a partire dal sottosuolo urbano.

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